Sullo schermo ha menato cazzotti a non finire stendendo brutalmente, ma con il sorriso ironico sulle labbra, gli avversari, nella vita un gigante buono, un pezzo di pane. A Livorno, in questi giorni, gli hanno dedicato una statua in vetroresina dipinta a grandezza naturale (1 metro e 93 centimetri per 130 chilogrammi e il 48 di piedi) realizzata dal carrista viareggino Fabrizio Galli. Un pomeriggio revival nella città che è stata set di due suoi celebri film: Bomber e Bulldozzer. Un tributo della città, alla presenza della figlia Diamante Pedersoli arrivata, come segnala la cronaca, con la sorella Cristiana a bordo della Ford Escort MK1 del film Altrimenti ci arrabbiamo. Un Evento in stile budspeceriano con tanto di musiche che hanno accompagnato i cazzotti che lui menava sul set.
Un uomo buono e gentile Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, ex campione di nuoto prima di debuttare sullo schermo facendo la comparsa in Quo Vadis (1951) di Melvin LeRoy e poi diventato un attore di successo interpretando western-spaghetti in coppia con Terence Hill. Una coppia mitica, due personaggi socievoli che ho avuto il piacere di conoscere e che non davano per niente l’idea di essersi montata la testa per il successo avuto: persone alla mano, semplici che amavano la compagnia come ho avuto modo di constatare, quando, invitati (Bud Spencer nel 1998 e Terence Hill nel 2005) dal regista Tonino Valerii, sono stati ospiti di Roseto Opera Prima, festival di cui ho curato per alcuni anni l’Ufficio Stampa: Tonino li aveva diretti in film diversi. Ho rivisto la coppia nel 2006 al Primo Piano sull’Autore, diretto da Franco Mariotti, di Assisi. Ed anche allora notai che erano in perfetta amicizia ed armonia.

Non per niente la coppia Hill – Spencer è stata cosi affiatata sullo schermo dando vita ad un western all’italiana di grande successo che si è allontanato sempre più dal modello americano connotandosi come farsa. Bud Spencer, ma anche Terence Hill per l’esattezza, ha continuato ad aver grande successo ed essere amato dal pubblico anche recitando da solo: per esempio, nei film con protagonista Piedone, personaggio creato da una sua idea. Non solo western per Bud Spencer. Ci piace sottolineare anche le sue interpretazioni in Una ragione per vivere e una per morire (1972) di Tonino Valerii dove interpretava il ruolo di uno dei galeotti c he sotto il comando di un colonnello nordista (James Coburn), espulso per codardia, riconquistavano la postazione di un Forte, sbaragliando i soldati di guarnigione. Ma anche quella di un capitano che racconta le gesta di una piratessa ai tempi della Cina imperiale nel film di Ermanno Olmi Cantando dietro i paraventi (2003). Due interpretazioni che danno una misura attoriale non limitata al western- spaghetti. Circa la dimensione umana di Bud Spencer mi sovviene un ricordo di Tonino Valerii che raccontava, con l’acquolina in bocca, i piatti di spaghetti mangiati insieme sul set, in Almeria, del film Una ragione per vivere ed una per morire:
Tra noi, ricordava, si era instaurato un rituale: circa alla mezza Antonio, l’autista nonché cuoco che Bud Spencer si portava appresso insieme alla roulotte, mi chiedeva con un cenno del capo quanto mancasse alla pausa; io mi davo una regolata e gli rispondevo a segni. Interrotto il lavoro, Bud ed io ci recavamo nella roulotte dove puntualmente ci aspettava un fumante piatto di spaghetti.
di Paolo Micalizzi